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Alla scoperta di Prato – Episodio I: Come vengono riciclati i tessuti?

Appcycled alla scoperta di Prato, il distretto tessile Italiano

Episodio 1.

Come vengono riciclati i vestiti usati?

Appcycled si è recata a Prato per scoprire in prima persona cosa vuol dire riciclare i vestiti, e come vengono creati i tessuti rigenerati e riciclati.

Nonostante sia esplosa solo negli ultimi anni la richiesta di tessuti riciclati, è in realtà dalla metà dell’Ottocento che sul territorio di Prato viene effettuato questo lavoro.

Inizialmente fu una tecnica utilizzata per riuscire a produrre più filati ricorrendo all’utilizzo di meno materie prime, oggi invece oltre alla necessità di riciclare i rifiuti dell’industria, è una tecnica che viene utilizzata per vendere collezioni di capi più “green”.

Quindi come vengono riciclati i nostri vestiti?

I cenciaioli dividono i vestiti/tessuti per colore e materiale, e rimuovono tutti i bottoni, etichette e cerniere ed in seguito viene avviato al processo di riciclo.

  1. Come primo passo, questi capi vengono stracciati da degli appositi macchinari, 
  2. In seguito vengono carbonizzati a vapore, in questo processo le fibre vegetali, costituite da cellulosa, vengono, fortemente alterate fino a disgregarsi completamente. Quando nel passato i tessuti erano cuciti con fili di cotone, questo passaggio era molto importante per smontare i capi ed eliminare le impurità. Oggi però i capi sono per lo più cuciti con fili di poliestere, il quale non si disintegra, e riduce la purezza della fibra finale.
  3. Subito dopo gli stracci vengono lavati, o a secco o ad umido
  4. E poi asciugati. In questo stadio risultano dei fiocchi, pronti per  i passaggi successivi.
  5. A questo punto, nel magazzino si testano e si scrivono diverse ricette per ottenere i colori e materiali che compongono la miscela ed ottenere quella giusta per il filato richiesto dal brand
  6. La miscela viene battuta per rimuovere le impurità e poi cardata, cioè viene districata e le fibre vengono rese parallele.
  7. Infine avviene la filatura: il filato è quindi pronto per essere utilizzato, o meglio: ri-utilizzato. Infatti alla fine di tutto il processo di riciclo con questo filato fatto da fibra riciclata ( chiamata anche fibra meccanica)  è pronto per essere tessuto a telaio.
Conclusioni

Da questa esperienza abbiamo capito che bisogna tenere in considerazione molti fattori per far in modo che i capi che compriamo dopo possano essere riciclati:

  1. Dev’essere tutto dello stesso colore proprio perché una caratteristica di questa lavorazione è che la fibra rigenerata è già colorata dalla precedente lavorazione e non necessita di tinture. 
  2. Non tutti i materiali possono essere riciclati, quelli migliori sono la lana ed il cashmere. Se si riciclano materiali misti ci si ritrova con fibre troppo corte le quali non riescono ad essere lavorate e non sono abbastanza resistenti per il mercato.
  3. Non possono essere capi troppo complicati da ripulire per i cenciaioli, quindi bisognerebbe evitare decori, pagliette, adesivi, etc.

Seppure il riciclo sia un’ottima soluzione per ridurre quelli che sono i rifiuti dell’industria tessile, infatti, oggi giorno meno del 1% di questi rifiuti vengono riciclati. Bisogna infatti partire progettando capi che possano essere riciclati, e progettarli con il fine vita in mente. 

Avete domande? O altre curiosità che volete scoprire su Prato?  Commentate e cercheremo di scoprirle insieme!

Al prossimo Episodio di approfondimento!